I fatti, se non erro, son questi :

Nel 1797 il Veneto Governo Aristocratico abdicava e veniva sostituito un Governo Democratico. Fra questo e la Francia non vi fu mai guerra: anzi la Francia le si dichiarò amica e protettrice.

Come amici ed alleati del nuovo Governo democratico entrarono in Venezia alcuni soldati francesi, i quali occu­parono i posti militari, rubarono le armi, depredarono le chiese e i luoghi pubblici. Intanto Buonaparte conchiudeva il trattato di Campoformio, col quale cedeva all’Austria Ve­nezia, dava ad altri quel che non era mai stato suo. Ai deputati veneziani, che si querelavano e protestavano, rispo­se: Non esser tenuto spargere il sangue dei soldati francesi per loro ; se loro non garbava la dominazione austriaca, si difendessero, egli non poterci entrare, perchè aveva fatta la pace. Così fu spenta l’indipendenza veneziana che aveva per tanti secoli durato. Questa a me non pare conquista.

Non è generoso insultare con acerbe parole al Leone caduto, e inescusabile quando tali parole sono contro la ve­rità e senza utilità.

Anche Niccolini disse acerbe parole al Leone caduto, i cui versi famosi :

Privo dell’ ira onde la morte è bella,

Egli morì senza mandar ruggito.

Ma le parole del Niccolini sono pur troppo vere e quelle del Cantù non sono. Ma le parole del Niccolini potrebbero esser utili, laddove le parole del Cantù non possono avere utilità alcuna.

Ammonire i Veneziani d’oggi che non abusino della conquista, è superfluo, è inopportuno, è ridicolo. Ma non è inopportuno e potrebbe riuscire fruttuoso rammentare ai Veneziani d’ oggi con parole severe, che per un popolo non v’ha più brutto vizio, nè più nocivo della viltà, e che

 

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