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    A combattere la sventura di una nazione si possono impiegare le forze intellettuali, le morali e le fìsiche di tutti i cittadini ; e se la generazione che cominciò 1’ opera generosa non giunge a compierla, sottentrano altre che la continuano e colla perseveranza la conducono a fine', imperocché le nazioni non muoiono.

    E però chi alle nazioni consiglia di rassegnarsi, consiglia una viltà; e le nazioni che si rassegnano sono vigliacche.

        Novembre 1847.

                                  DANIELE MANIN.

ISTANZA PRESENTATA ALL/ I. R. GOVERNO DALL’ AVVOCATO

   DANIELE MANIN A PRO DI UN DETENUTO PER CAUSA POLITICA (').

                                       Venezia, dicembre 1847.

   È da lungo tempcr detenuto nel Morocomio maschile di S. Servilio certo Padovani della Provincia di Rovigo. Pazzo non fu forse mai: certo non lo è adesso.

    I medici riconoscono eh’ egli è sano di mente ; ma non osano d’ insistere per la sua liberazione, temendo che ciò sia contro le intenzioni del Governo e della Polizia.

    Ma io ho del Governo e della Polizia miglior opinione. Non ammetto che intendano crear pazzi per decreto, come per decreto non intendono creare febbricitanti e tisici.

    (<) Pregatone da un Membro del Congresso Scientifico, l’onorando Mompiani di Brescia, il Manin erasi recato a visitare alcuni ragazzi sordomuti, alienati. I frati preposti al Morocomio gli fecero conoscere il Padovani. Leggendo la Istanza di Manin, il Co. Palffy disse « che sarebbe stato bene » rilasciare il Padovani, per mettervi invece l’Avvocato Manin, » e in questi sensi ebbe ad esprimersi più d’ una volta.

 

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