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Ma donde procede questo mal lievito, che sordamente fermenta, e che va sempre più estendendosi a misura che si cerca di soffocarlo? Donde l’inquietudine universale? Donde il mal umore che si è posto di mezzo fra governanti e governati? Avrebbero forse questi ultimi dei motivi ragionevoli di dolersi? e se li avessero, chi dovrebbe portare le rispettose loro querele a quel solo che può renderli soddisfatti e contenti?
Io per me non vedo che altri possa meglio di noi interpretare i desideri del paese ; di noi che nella condizione di privati siamo a parte dei beni e dei mali che sono il frutto delle buone e delle cattive istituzioni; di noi che, costituiti dalla Provvidenza in uno stato di morale indipendenza, possiamo più francamente esprimere i nostri sentimenti. Nessuno poi più legalmente di questa Congregazione Centrale potrebbe elevare al Trono i voti di questi fedeli sudditi, dappoiché la Sovrana clemenza a lei sola ha concessa la preziosa prerogativa di rilevarne i bisogni.
Ciò posto, ritenendo io essere sommamente desiderabile che si avvisi ai mezzi di ristabilire tra gli amministratori e gli amministrati quel buon accordo, che solo guarentisce la pubblica tranquillità, e di rimuovere il più lontano pericolo di collisioni che sarebbero funeste al paese, mi sono determinato di consegnare a questo protocollo la presente istanza o mozione, comunque la si voglia considerare, colla quale domando e propongo alla Congregazione Centrale, che le piaccia nominare una Commissione scelta nel proprio seno, e composta di altrettanti Deputati quante sono le Provincie Lombarde, affinché, presa in maturo esame la odierna condizione del paese, ed investigate le cause del notato malcontento, ne faccia argomento di ragionato rapporto alla stessa Congregazione Centrale per le ulteriori sue proposizioni
Questo passo mi è consigliato dal desiderio del pubblico bene, dall’ attaccamento che porto al mio Sovrano, e dal